Chirurgia Minimamente Invasiva
Nel trattamento delle patologie proctologiche, utilizzo tecniche di chirurgia minimamente invasiva, che offrono numerosi vantaggi, tra cui una minore invasività, un recupero più rapido e una riduzione del dolore post-operatorio. Le procedure vengono pianificate con attenzione, in modo da adattarsi alle esigenze specifiche di ogni paziente.
Diagnosi e Prevenzione
Un aspetto fondamentale della mia pratica è la diagnosi precoce delle patologie anorettali. Offro esami diagnostici accurati, come la colonscopia e la proctoscopia, per individuare tempestivamente eventuali problemi e intervenire con trattamenti adeguati. La prevenzione è un elemento chiave, e fornisco consulenze approfondite per aiutare i pazienti a mantenere uno screening adeguato.
Assistenza Personalizzata e Discrezione
Sono consapevole che i problemi proctologici possono essere particolarmente delicati. Per questo motivo, garantisco un'assistenza discreta e rispettosa, creando un ambiente confortevole in cui i pazienti si sentano a proprio agio. Ogni caso è trattato con la massima attenzione e professionalità, per offrire il miglior percorso di cura possibile.
Trattamenti per Patologie Anorettali
Emorroidi
Trattamento non chirurgico e chirurgico per il sollievo dai sintomi e la risoluzione della condizione.
Ragadi anali
Terapie per la guarigione delle ragadi e la prevenzione delle recidive.
Fistole e ascessi anali
Gestione e trattamento chirurgico delle fistole e degli ascessi per evitare complicanze.
Incontinenza fecale
Diagnosi e trattamento delle varie cause di incontinenza, con soluzioni personalizzate.
Un dettaglio sulle patologie più comuni:
Emorroidi
Il tessuto emorroidario è parte della normale anatomia ed ha una funzione specifica nel meccanismo di continenza; esso può essere soggetto a fenomeni flogistici, trombotici o di sanguinamento.
Le emorroidi vengono così classificate:
- I grado: sanguinano ma non prolassano;
- II grado: prolassano durante lo sforzo defecatorio ma rientrano spontaneamente;
- III grado: il prolasso emorroidario deve essere riposizionato manualmente nell'ano;
- IV grado: il prolasso emorroidario è permanentemente esterno e non può essere riposizionato manualmente all'interno.
La diagnosi di malattia emorroidaria viene effettuata con un attento esame clinico seguito da un esame anoscopico che consente una valutazione del canale anale.
Le possibilità di trattamento sono molteplici (legatura elastica, emorroidectomia con ultrasuoni e radiofrequenze, prolassectomia secondo Longo, dearterializzazione con mucopessia).
Fistole
Per fistola si intende una comunicazione patologica, di forma tubulare, tra due strutture o tra due cavità dell'organismo o tra esse e l'esterno.
Le più frequenti sono le fistole ano-rettali, che mettono in comunicazione il canale anale o, più raramente, quello rettale con la cute perineale, e le fistole sacro-coccigee, che mettono in comunicazione una cisti pilonidale con l'esterno.
L'intervento di asportazione di una fistola, che pone vari gradi di difficoltà legati alla sede e agli organi coinvolti, prende il nome di fistulectomia; nel caso essa venga semplicemente aperta e messa a piatto si parla di fistulotomia.
Altre volte il coinvolgimento di notevole quantità di tessuto sfinteriale richiede il posizionamento di un drenaggio (setone) che consente una fistulotomia graduale.
Gli interventi per patologia fistolosa vengono effettuati in regime di day surgery in anestesia locale o loco-regionale.
Ragade
La ragade anale è un'ulcera lineare dell'ano situata il più delle volte sulla linea mediana posteriore.
Il sintomo caratteristico della sua presenza è il dolore parossistico ed urente ad ogni defecazione, che può durare da pochi minuti ad alcune ore, talvolta associato alla perdita di qualche goccia di sangue rosso vivo. La diagnosi è clinica.
Più della metà delle ragadi anali guariscono da sole o mediante una terapia medica ed accurate norme igienico-alimentari.
Buoni risultati hanno dato l'utilizzo di pomate alla nitroglicerina, l'applicazione di tossina botulinica e l'utilizzo di dilatatori anali.
Quando tali metodi falliscono, l'intervento chirurgico diventa la terapia di scelta; esso consiste nel sezionare in maniera modulata la parte inferiore delle fibre del muscolo sfintere anale interno.
L'intervento è praticato in anestesia locale in regime di day surgery.